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L'importanza dell'autoregolazione nello sviluppo emotivo e cognitivo dei bambini

Vorrei approfondire gli spunti lanciati dal mio blog partendo dal successo del fil “Inside out2” con alcuni contributi scientifici. In età evolutiva, si osservano sempre più frequentemente nei bambini, sia a sviluppo tipico che atipico, segni di deficit attentivi, iperattività e impulsività. Questi comportamenti rappresentano solo la punta dell’iceberg di una più profonda immaturità nei processi di autoregolazione, una capacità essenziale che consente al bambino di modulare le proprie emozioni e comportamenti in risposta alle richieste ambientali.

 

L’autoregolazione è la capacità di controllare i propri pensieri, comportamenti, reazioni emotive e interazioni sociali, anche quando gli impulsi e gli stimoli contrastano con obiettivi a breve o lungo termine.

 

L’autoregolazione è cruciale non solo per il controllo emotivo, ma anche per lo sviluppo cognitivo e sociale. I bambini con difficoltà di autoregolazione tendono a manifestare problemi evidenti nelle abilità sociali e nell’apprendimento, con ripercussioni che diventano particolarmente evidenti all’inizio della scuola dell’infanzia. Quando il bambino entra nella scuola primaria, le richieste ambientali aumentano: è necessario un controllo emotivo, corporeo e comportamentale per poter apprendere in modo autonomo e per sviluppare competenze sociali più avanzate. In assenza di un’adeguata autoregolazione, i bambini possono trovarsi in una posizione di svantaggio rispetto ai loro coetanei, sia per il deficit stesso, sia per la mancanza di competenze prescolari e scolari che non hanno avuto modo di acquisire adeguatamente.

 

Intervenire precocemente per potenziare le capacità di autoregolazione è quindi fondamentale, soprattutto per quei bambini che mostrano segni di disagio nelle funzioni di autocontrollo. Un bambino che ha sviluppato una buona autoregolazione sarà in grado di:

 

  • Iniziare un’azione o un compito in maniera autonoma;
  • Stabilire e condividere i suoi obiettivi;
  • Modificare flessibilmente i propri comportamenti;
  • Mantenere l’attenzione sui propri obiettivi;
  • Aggiornare i propri obiettivi in memoria di lavoro in base alle circostanze.

 

Un concetto strettamente correlato all’autoregolazione è quello di competenza emotiva, che si articola in tre componenti fondamentali:

 

Espressione delle emozioni: Manifestazione esterna, percepibile o udibile, delle emozioni, che avviene attraverso i canali della comunicazione non verbale come lo sguardo, l’espressione facciale, il tono di voce, la postura, ecc.

 

Comprensione delle emozioni: Consapevolezza della natura delle emozioni, delle ragioni che le scatenano e delle tecniche che si possono impiegare per gestirle o regolarle al meglio in se stessi e/o negli altri.

 

Regolazione delle emozioni: Insieme dei processi esterni e interni coinvolti nell’osservazione, nella valutazione e nella modifica delle risposte emotive, in particolare riguardo all’intensità e alla durata.

 

Educare i bambini alla competenza emotiva non è solo un modo per aiutarli a gestire meglio le loro emozioni, ma è anche una strategia efficace per migliorare le loro capacità di autoregolazione, con benefici che si estendono a tutte le aree del loro sviluppo, dall’apprendimento scolastico alla formazione delle relazioni sociali. In questo modo, i genitori possono fornire ai loro figli gli strumenti necessari per navigare con successo attraverso le sfide della vita, promuovendo un benessere emotivo e cognitivo che li accompagnerà per tutta la vita.

Le tappe dello sviluppo dell'autoregolazione

Il processo di autoregolazione inizia fin dai primi mesi di vita del bambino e attraversa diverse fasi di sviluppo:

 

  • 2-3 mesi: In questa fase, il bambino inizia a sviluppare una modulazione neurofisiologica, regolando i propri stati interni o le sollecitazioni ambientali attraverso movimenti semplici, come la suzione e i riflessi. I caregiver supportano esternamente il neonato nella regolazione dei suoi stati fisiologici.

  • 6-9 mesi: Il bambino comincia a sviluppare competenze motorie più avanzate e inizia a regolare gli stati emotivi attraverso l’attenzione. Scopre la possibilità di modulare attivamente i propri stati interni, per esempio manipolando oggetti.

  • 9 mesi-2 anni: A questa età, il bambino diventa sempre più consapevole delle proprie azioni e sviluppa strategie di autoregolazione più attive, piuttosto che passive come nelle fasi precedenti. Inizia ad accettare e a internalizzare il ruolo dei genitori nella regolazione delle sue emozioni e comportamenti.

  • Dai 2 anni: Con una crescente autonomia motoria e linguistica, il bambino acquisisce la capacità di controllare le proprie emozioni ed è sempre più attivo nell’interazione sociale con gli adulti. Inizia a interiorizzare divieti e norme, spesso verbalizzandoli, e manifesta una volontà crescente di esercitare la propria autonomia.

  • Dai 3 anni: In questa fase si osserva lo sviluppo dell’autoregolazione vera e propria. I bambini sperimentano una fase di intensa attività motoria accompagnata da una spinta all’esplorazione dell’ambiente. Tuttavia, la capacità di gestire e inibire gli impulsi e le emozioni è ancora in via di maturazione. Con il tempo, i bambini sviluppano protofunzioni di memoria di lavoro e flessibilità, che permettono loro di comprendere quale comportamento sia più adeguato in un dato contesto, di mantenere tale comportamento per il tempo necessario, di inibire impulsi inappropriati e di raggiungere i propri obiettivi.

  • Età prescolare: Le competenze di autoregolazione continuano a crescere e si manifestano in una maggiore capacità di organizzare sequenze comportamentali, interagire in modo efficace e duraturo con i coetanei e sviluppare attività fondamentali come il gioco di finzione e il gioco di drammatizzazione. L’autoregolazione permette ai bambini di assecondare le richieste degli adulti, come terminare attività piacevoli o abbandonare un luogo gradito, regolare le proprie emozioni, sviluppare strategie per l’attesa della gratificazione e autoconsolarsi in situazioni frustranti.

  • Età scolare: Durante questo periodo, l’autoregolazione diventa fondamentale per favorire l’apprendimento e l’adattamento sociale. Si verifica un parallelo sviluppo tra le funzioni esecutive e le capacità di autoregolazione, evidenziando l’importanza di queste competenze per il successo scolastico e il benessere generale del bambino.

DA DOVE INIZIARE?

Il ruolo fondamentale del genitore, in termini attuali, il coaching emotivo: supportare i bambini nell'affrontare i sentimenti negativi

L’autoregolazione, tuttavia, non si sviluppa da sola né in una sola esposizione: è fortemente influenzata dalle interazioni con i genitori e gli adulti di riferimento. Un approccio efficace per sostenere lo sviluppo emotivo dei bambini è il coaching emotivo, una pratica che coinvolge i genitori nel processo di sintonizzazione sui sentimenti dei loro figli e nell’insegnare loro come affrontare e autoregolare le emozioni negative, come la paura, la rabbia e la tristezza.


Il coaching emotivo, include diversi componenti chiave:

  1. Consapevolezza delle emozioni: Riconoscere le emozioni, anche quelle di bassa intensità, sia in sé stessi che nel bambino.
  2. Opportunità di insegnamento: Vedere le emozioni negative come occasioni per creare intimità e insegnare.
  3. Validazione dei sentimenti: Accettare e convalidare i sentimenti dei propri figli, aiutandoli a descrivere e a dare un nome alle emozioni.
  4. Strategie di coping: Dopo che il bambino si è calmato, discutere strategie pratiche per affrontare le situazioni che scatenano emozioni difficili.

I bambini, in particolare quelli più piccoli, incontrano molte frustrazioni e motivi di negatività. Sono spesso sopraffatti da emozioni come rabbia, tristezza, ansia e paura. Il coaching emotivo offre ai genitori gli strumenti per aiutare i loro figli a navigare queste emozioni, promuovendo un migliore sviluppo emotivo e un’adeguata autoregolazione.


Imparare a verbalizzare le emozioni è particolarmente prezioso, poiché aiuta i bambini a passare a una modalità più distaccata e analitica, vedendo le proprie emozioni come una reazione umana normale a situazioni scatenanti. Questo processo non solo li aiuta a gestire meglio le emozioni, ma potenzia anche le loro capacità di autoregolazione, con effetti positivi su tutto il loro sviluppo.


In conclusione, l’autoregolazione e il coaching emotivo rappresentano due pilastri fondamentali per il benessere emotivo e cognitivo dei bambini. I genitori, attraverso un’educazione emotiva consapevole e un supporto empatico, possono svolgere un ruolo cruciale nel fornire ai propri figli gli strumenti necessari per affrontare le sfide della vita con successo, promuovendo un benessere duraturo e uno sviluppo armonioso.

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