Intelligenza Artificiale a Scuola: Innovazione e Impatto sui Giovani

“Non puoi cambiare il vento, ma puoi regolare le vele”

Cosa ho capito dell' Intelligenza Artificiale (AI) a Scuola

Certamente l’anno scolastico appena trascorso è stato contrassegnato dall’irrompere nel modo della scuola ed in generale nelle nostre vite) della grandissima rivoluzione dell’IA. Il primo effetto concreto è stato il fatto di ricevere in tempo e con contenuti buoni compiti scritti assegnati per casa: tanta grazia e puntualità grazie ad un semplice click!

Formazione e Adattamento Didattico

Di fronte a questa rivoluzione,

mentre temporeggiavo sulle decisioni da prendere e sperimentavo app e piattaforme, la realtà mi ha imposto di operare immediatamente delle scelte didattiche. La prima cosa è stata naturalmente accedere a percorsi di formazione,  che sono presenti in modo massiccio in rete (anzi, l’esubero di offerta rende la ricerca complessa!) e poi cercare di capire come effettivamente gli studenti utilizzano le chat con l’IA.

Interesse e Accesso alla Tecnologia

Dopo un rapido censimento tra i miei studenti ho cercato informazioni più complete: la ricerca di GoStudent Survey  ha coinvolto 5.581 studenti di età compresa tra 10 e 16 anni e i loro genitori, oltre a 60 insegnanti in sei paesi europei, tra cui l’Italia. I risultati hanno mostrato che oltre il 54% degli studenti desidera imparare con l’IA, ma molti non hanno accesso a strumenti adeguati nelle scuole. Questo indica un crescente interesse per l’IA come strumento educativo, ma anche una disparità nell’accesso alla tecnologia tra i vari paesi europei​. 

Un interessante contributo viene dall’America, Generative AI Through the Eyes of Gen Z” di Touchstone Research : questo sondaggio ha coinvolto 931 studenti dalla scuola media all’università. Ha scoperto che, sebbene meno di due terzi degli intervistati fossero a conoscenza degli strumenti di intelligenza artificiale generativa, solo il 18% li aveva utilizzati. 

Tra gli utenti, il 75% ha utilizzato l’intelligenza artificiale per creare arte, immagini, video e musica e il 43% l’ha utilizzata per i compiti scolastici. Il sondaggio ha anche rivelato un consenso generale tra gli studenti sul fatto che l’intelligenza artificiale generativa è significativa e avrà un impatto considerevole sulle loro vite. Questi dati hanno confermato la mia personale impressione, e cioè che l’utilizzo dell’IA sta irrompendo in modo poco organizzato ed informato, su imitazione e suggerimenti, applicato più per il tempo libero o per amplificare all’infinito  le pratiche di fruizione e produzione di contenuti delle varie piattaforme social.

Benefici dell’Intelligenza Artificiale nell’Istruzione

Approfondimenti condotti in Italia mostrano che l’intelligenza artificiale può essere un supporto didattico avanzato in termine di inclusione e personalizzazione dei percorsi di apprendimento. Sistemi intelligenti come tutor virtuali e chatbot possono adattare i contenuti didattici al ritmo e stile di apprendimento di ciascuno studente. Enormi sono le disponibilità di contenuti e di strumenti per l’elaborazione delle informazioni. Inoltre, l’AI automatizza molte attività di progettazione, come la revisione e la valutazione dei compiti, liberando tempo per gli insegnanti che possono così concentrarsi su attività didattiche di maggiore valore aggiunto. Tutto naturalmente a patto che gli insegnanti li sappiano programmare ed inserire nel lavoro scolastico.

Un sondaggio europeo condotto tra i docenti rivela che l’opinione degli insegnanti sull’IA è generalmente positiva riguardo le potenzialità ma ritengono essenziali la formazione specifica e la preoccupazione per le questioni etiche.

 

Considerazioni Etiche e Disparità nell’Accesso

L’implementazione dell’AI solleva grandi  preoccupazioni riguardo alla privacy, alla sicurezza dei dati, all’utilizzo di materiali e questioni proprietà intellettuale ed infine alla creazione di fake news a più livelli.  Inoltre, l’accesso, l’uso e l’implementazione dell’IA apre una grande questione di disparità nell’accesso alle risorse educative e tecnologiche, visto che le prestazioni più efficaci si profilano come servizi a pagamento.

Quale Didattica nella SCUOLA DEL FUTURO?

Ho trovato molto interessante il libro “Future-Focused Learning: 10 Essential Shifts of Everyday Practice” di Lee Watanabe-Crockett;  che esplora le trasformazioni necessarie nell’educazione per preparare gli studenti alle sfide del futuro.

Crockett sottolinea l’importanza di preparare gli studenti per un futuro in costante evoluzione, caratterizzato da rapidi cambiamenti tecnologici e globalizzazione. Il libro propone dieci cambiamenti essenziali nella pratica educativa per sviluppare competenze che vadano oltre il semplice accumulo di conoscenze.

 

I 10 Cambiamenti Essenziali

  1. Dal sapere alla comprensione: Spostare l’enfasi dall’accumulo di fatti alla comprensione profonda e alla capacità di applicare le conoscenze in contesti diversi.
  2. Dal lavoro individuale alla collaborazione: Promuovere la collaborazione e il lavoro di squadra come competenze essenziali per il mondo del lavoro e la vita quotidiana.
  3. Dal consumatore di contenuti al creatore di contenuti: Incoraggiare gli studenti a creare contenuti originali, sviluppando così il pensiero critico e creativo.
  4. Dalla memoria alla curiosità: Coltivare la curiosità e la passione per l’apprendimento continuo, piuttosto che focalizzarsi esclusivamente sulla memorizzazione di informazioni.
  5. Dalla didattica alla facilitazione: Gli insegnanti devono diventare facilitatori dell’apprendimento, guidando gli studenti nel loro percorso educativo piuttosto che limitarsi a trasmettere informazioni.
  6. Dal tempo fisso al tempo flessibile: Adottare un approccio più flessibile alla gestione del tempo, riconoscendo che gli studenti apprendono a ritmi diversi e in modi diversi.
  7. Dall’aula fisica all’aula globale: Utilizzare le tecnologie digitali per connettere gli studenti con risorse, esperti e coetanei in tutto il mondo.
  8. Dalla valutazione sommativa alla valutazione formativa: Passare da un modello di valutazione basato sui test finali a uno che valorizzi il feedback continuo e il miglioramento costante.
  9. Dalla standardizzazione alla personalizzazione: Personalizzare l’apprendimento per rispondere alle esigenze e agli interessi unici di ciascun studente.
  10. Dall’insegnamento alla risoluzione dei problemi: Preparare gli studenti a identificare e risolvere problemi reali, sviluppando competenze pratiche e trasversali.

Nelle indicazioni curricolari e normative e nelle buone prassi della scuola e della pedagogia italiane sono presenti suggerimenti per ognuno di questi punti essenziali. Penso che sulla base della propria esperienza scolastica  ogni docente possa scegliere da dove cominciare.

L’importante è fare il primo passo.

Conclusioni

L’intelligenza artificiale rappresenta una straordinaria opportunità per trasformare l’istruzione, ma richiede un approccio informato e consapevole. Gli insegnanti e le istituzioni devono fare il primo passo verso l’adozione di queste tecnologie per garantire che tutti gli studenti possano beneficiare di un’istruzione moderna e inclusiva.

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